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Recensioni

Leonardo Vinci

Li zite 'n galera

Ruolo: Meneca Vernillo

Orchestra del Teatro alla Scala su strumenti storici e La Cetra Baroque Orchester

dir. Andrea Marcon, regia Leo Muscato

Milano, Teatro alla Scala, aprile 2023

"Although all the singers produced strong performances, there were a number that stood out, none more so than the tenor Alberto Allegrezza in the female role of Meneca Vernillo. Screeching and howling, wailing and moaning, he brilliantly exaggerated her emotions and overreacted to almost everything. It was all good fun, and the audience laughed along as the poor Meneca struggled to come to terms with her advancing years and forlorn hopes of attracting Belluccia, who is in fact a woman disguised as a man. It was also a superbly sung performance. Recitatives were lively and suitably over-the-top, and his catchy arias were given animated, strongly defined renditions, which not only caught the comedy but also the underlying emotional realities of her situation."

Alan Neilson, Opera Wire https://operawire.com/teatro-alla-scala-2022-23-review-li-zite-ngalera/

"Vero mattatore della serata Alberto Allegrezza ha interpretato in modo esemplare la parte “en travesti” di Memeca, la vecchia con smaniosa d’amore che corteggia Peppariello. Oltre a cantare molto bene, Allegrezza colpisce per le capacità attoriali, tratteggiando un personaggio di straordinaria efficacia, divertentissimo, caricaturale ma senza eccessi e con un fondo di patetica umanità."

Giordano Cavallino, GBOpera https://www.gbopera.it/2023/04/milano-teatro-alla-scala-li-zite-ngalera/

"La vecchia Meneca, impersonata dal tenore Alberto Allegrezza che, oltre a essere a proprio agio nei panni della folle vegliarda a caccia di marito, è anche un ottimo flautista, tanto da sostenere un elegante concertato da solista insieme con l'orchestra."

Stefano Jacini, Giornale della Musica https://www.giornaledellamusica.it/recensioni/scala-barocca-con-leonardo-vinci

"Meneca Vernillo, seguendo l’antica tradizione del teatro comico, è il tenore Alberto Allegrezza, talentoso cantante, musicista e regista che coniuga una bella voce a una strepitosa recitazione, aria: “Ll’ommo è commo a no piezzo de pane“ e “Negre chelle che stanno soggette”, anche in questa produzione ha dato prova della sua grande bravura muovendosi con estrema disinvoltura nei panni femminili, storica la sua interpretazione di qualche anno fa nell’opera “L’empio punito“ di Alessandro Melani nella parte di Delfa, indimenticabile!"

Mirko Bartolucci, Arte e Arti  https://www.artearti.net/teatro/li-zite-ngalera

Recensioni

Giovanni Bononcini

Il Giosuè

Ruolo: Re d'Hebron

Cappella Musicale Arcivescovile di San Petronio, dir. Michele Vannelli

Zola Predosa, Palazzo Albergati, settembre 2020

"Libero quest’anno dall’impegno come regista, Alberto Allegrezza (Re d’Hebron) recupera la sua squillante voce di tenore, facendo un capolavoro esecutivo della perla musicale della partitura (l’aria «Deh l’armi lasciate»). "

Marco Beghelli, Giornale della Musica  https://www.giornaledellamusica.it/recensioni/alla-scoperta-dellopera-barocca

Alessandro Melani 

L’empio Punito

Ruolo: Delfa

AuserMusici, dir. Carlo Ipata, regia Jacopo Spirei

Pisa, Teatro Verdi, ottobre 2019

“Nelle opere del Seicento era prassi che il ruolo di serve e nutrici attempate fossero interpretati da uomini con voce di tenore o baritenore en travesti e così è per la Delfa dell’Empio punito, cui dà vita con ammirevole equilibrio tra la verve comica e il gusto nel canto Alberto Allegrezza, meno “anziana“ rispetto a quanto attribuito dai versi del libretto grazie agli irresistibili ma non esagerati costumi che gli sono riservati, minigonna, tacchi alti e parrucca con lunghi capelli lisci e biondi.”

Fabrizio Moschini, OperaClick http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/pescia-teatro-pacini-lempio-punito

 

“uno spiritoso Alberto Allegrezza come platinata Delfa spilungona in minigonna e calze fumè”

Lorenzo Tozzi, Rivista Musica http://www.rivistamusica.com/lempio-punito-alle-origini-del-mito-di-don-giovanni/

 

“Una speciale menzione ad Alberto Allegrezza, ormai elemento caratteristico del barocco al Verdi; dopo i recenti successi del Girello di (Jacopo) Melani e del Dittico buffo napoletano, lo si ritrova nelle vesti della nutrice Delfa, personaggio entro il quale Allegrezza si muove con agio, risultando tanto bravo quanto irresistibile”

Luca Fialdini, TuttoMondo

 

“Come prassi nelle opere del periodo, il suo personaggio è accompagnato da una vecchia serva en travesti, Delfa, qui interpretata da Alberto Allegrezza, in minigonna, tacchi e parrucca bionda alla Donatella Versace: la vocalità tenorile è consistente e la verve comica irresistibile.”

Filippo Antichi, Connessi all’opera https://www.connessiallopera.it/recensioni/2019/pisa-teatro-verdi-lempio-punito/

 

“Ero curioso, e molto, della presenza nel ruolo di Delfa di Alberto Allegrezza, docente, tra l’altro, di gestualità teatrale antica, ma lo spostamento temporale operato dal regista, che ha reso il suo personaggio un banale travestito dei nostri tempi, di quelli che frequentano i viali, mi ha impedito di osservare l’Allegrezza in ciò che più mi avrebbe incuriosito, ossia la gestualità. Il pubblico, in parte impreparato ed inconscio della feconda tradizione del tenore buffo en travesti barocco, è rimasto un po’ stupito da una voce tanto potente quanto sgarbata e così vivacemente caricaturale, tanto da non riconoscervisi alcuna impostazione lirica. Io, che questa tradizione ben conosco, considero la prova dell’Allegrezza assolutamente positiva dal punto di vista vocale, sebbene sempre ai limiti dell’esagerazione caricaturale, mentre invece mi ha infastidito la forzatura scenica, del resto da attribuirsi al regista.”

Marcello Lippi, YOUng https://you-ng.it/2019/10/15/empio-punito-di-melani-al-teatro-verdi-di-pisa-di-marcello-lippi/

 

“…Alberto Allegrezza, tenore en travesti per la nutrice Delfa (come è di prammatica nell’opera del Seicento) e qui la comicità non è mancata, con toni arguti ma senza mai scadere nella volgarità.”

L’opera in casa  https://operaincasa.com/2019/10/13/lempio-punito/

 

“…vecchia serva en travesti, Delfa, interpretata da un esilarante Alberto Allegrezza, in minigonna, tacchi e parrucca bionda, davvero irresistibile.”

Fermataspettacolo.it Samantha Russotto https://www.fermataspettacolo.it/lirica/lempio-punito-una-rarita-esilarante-e-vittoriosa-al-teatro-verdi-di-pisa

 

“Un mostro di bravura è senza dubbio Alberto Allegrezza (nella parte en travesti di Delfa), il cui istrionismo recitativo si intreccia con una voce tenorile squillante, gioiosa, beffarda e petulante, che anziché scivolare nel volgare e nel grottesco mantiene lo stile elegante che impone la tradizione barocca.”

Simone Tomei, Gli amici della Musica http://www.gliamicidellamusica.net/gadmnet/route.jsp?page=Opera&subpage=OperaDalCentroNord&storico_articoli=false&id_articolo=4045

Antonio Cesti 

La Dori

Ruolo: Dirce

Accademia Bizantina, dir. Ottavio Dantone, regia Stefano Vizioli

Innsbruck, Tyrol Landesttheater, agosto 2019

 

“Tra le voci maschili si apprezzano particolarmente l’arguta Dirce di Alberto Allegrezza che brilla per simpatia come anziana balia di Oronte…”

Francesco Bertini, Connessi all’Opera https://www.connessiallopera.it/recensioni/2019/innsbruck-festival-della-musica-antica-2019-la-dori/

 

“…la straordinaria presenza scenico-vocale del tenore Alberto Allegrezza (Dirce)…”

Stefano Zepponi, MusiCulturA http://www.musiculturaonline.it/la-dori-ovvero-la-schiava-fedele-di-cesti-torna-a-innsbruck/

 

“Fra le voci maschili spicca la bravura del tenore Alberto Allegrezza che interpreta magistralmente la vecchia balia Dirce. Successo bissato a Pisa lo scorso ottobre nell’Empio Punito.”

Stefano Sartini, Arte e Arti http://www.artearti.net/magazine/articolo/innsbruck-la-dori-per-celebrare-cesti/

 

“Il tenore Alberto Allegrezza, nella parodia dalla nutrice Dirce, non solo una vecchia lussuriosa ma anche il salvatore di Dori, tramite lo scambio con un sonnifero del veleno che questa vuol prendere, è primo tra i caratteri buffi dell'opera. Alberto Allegrezza, perfettamente padrone della parte sia musicale, sia istrionica, mostra la sua poliedrica caratura d'artista, e con padronanza sia musicale sia scenica, diverte ma non è mai scontato, è brillante e coinvolgente, sempre a suo agio in un continuo rilancio mimico con le dinamiche dell'azione.”

Giulia Clai, Sipario https://www.sipario.it/recensioni/rassegna-festival/item/12713-festival-di-musica-antica-di-innsbruck-2019-di-giulia-clai.html

 

“…Alberto Allegrezza marque surtout pour la qualité de sa diction (qui fait qu’en dépit de moyens vocaux relativement modestes, chaque syllabe résonne avec netteté dans l’espace relativement vaste de la grande salle du Tiroler Landestheater) ainsi que pour le naturel de son jeu : son inénarrable portrait de la vieille nourrice Dirce devrait rester dans de nombreuses mémoires.”

Patrick Delacour, Olyrix https://www.olyrix.com/articles/production/3368/la-dori-antonio-cesti-opera-baroque-24-aout-2019-innsbruck-festival-musique-ancienne-article-critique-chronique-compte-rendu-dantone-accademia-bizantina-vizioli-vanelli-sinisi-heinreich-kopp-ascioti-enticknap-sacchi-mazzulli-barath-smith-bianco-allegrezza

 

“For pure comedy value it would be difficult to beat, tenor Alberto Allegrezza in the role of Dirce, Oronte’s old nurse. There was no attempt to play this the character other than what it was, as a man playing the role of a woman past her prime. It was all wonderfully stereotypical and great fun, as Allegrezza lost no opportunity to chase the men around the stage, especially Golo, who she had a liking for. He showcased brilliant acting skills and vocal flexibility.”

Alan Neilson, Operawir https://operawire.com/innsbruck-early-music-festival-2019-review-la-dori/

 

“Inizio dal tenore Alberto Allegrezza (nei panni di Dirce, una donna molto sensibile ai piaceri della carne): il confine fra grottesco e volgare è sempre a portata di scena, ma la sapiente misura prevale nel delineare con preziosa finezza il discutibile personaggio.”

Simone Tomei, Gli Amici della Musica https://www.byst.it/gadmnet/route.jsp?page=Opera&subpage=OperaDallEstero&storico_articoli=false&id_articolo=4024

 

“Divertentissimo e del tutto plausibile nei panni femminili della vecchia nutrice, il tenore Alberto Allegrezza, seppure con qualche scollamento di emissione.”

Giulia Vannoni, il Ponte http://www.ilponte.com/divertirsi-lopera-barocca/

Giuseppe Sellitti, Pietro Auletta, Giovanni Battista Pergolesi e altri 

Dittico buffo napoletano

Ruolo: Lamberto, maestro di musica

AuserMusici, dir. Carlo Ipata, regia Marco Castagnoli

Pisa, Teatro Verdi, dicembre 2018

 

“Ultimo ma non ultimo il tenore Alberto Allegrezza, autentico specialista di questo repertorio e già noto al pubblico pisani e non per l’eccellente perfomance nel Girello di Melani, è apparso nel secondo elemento di questo Dittico buffo interpretando Lamberto, il maestro di musica eponimo. Personaggio brillante ed eminentemente interiorizzato da Allegrezza, il buon Lamberto si avvale di un timbro limpido e preciso, aggraziato e duttile…”

Luca Fialdini, TuttoMondo http://www.tuttomondonews.it/dittico-buffo-napoletano-un-trionfo-barocco/

 

“Spicca Alberto Allegrezza, che l’anno scorso si era già fatto apprezzare nel fortunato Girello di Jacopo Melani,nei panni (e nella capigliatura…) del maestro di musica Lamberto, dalla voce sonora e capace di prestarsi al gioco metamusicale dell’aria “Le virtuose che son famose” in cui elenca le difficoltà del canto virtuosistico (“le note ferme, le fulminate, trilli, cadenze, arcisaltate”) dandone prova in diretta.”

Daniele Galleni, OperaClick http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/pisa-teatro-verdi-dittico-buffo-napoletano

Jacopo Melani 

Girello

Ruoli: Tartaglia, Pasquella

AuserMusici, dir. Carlo Ipata, regia F.lli Colla

Pisa, Teatro Verdi, dicembre 2017

 

“Parlando di tenori, una menzione speciale la merita senza dubbio Alberto Allegrezza, l’esilarante interprete di Tartaglia ma anche di Pasquella, la moglie di Girello: Allegrezza ha saputo camuffare e caratterizzare tanto la propria voce in entrambi i ruoli che molti spettatori anche a opera terminata non hanno capito che Pasquella e Tartaglia erano figli di una stessa voce. Cristallino nel timbro, irresistibile nell’interpretazione, Allegrezza è stato il pilastro fondamentale per buona parte dei momenti comici racchiusi nell’opera. Comici sì, ma sempre eseguiti con grazia magistrale, con un rigore formidabile che ha dato ottimi frutti… e al saper partecipare attivamente all’esecuzione orchestrale, come nel caso di Alberto Allegrezza che in molti passi strumentali ha eseguito anche parti al flauto dritto, proprio come i cantanti dell’epoca di Melani.”

Luca Fialdini, TuttoMondo http://www.tuttomondonews.it/il-girello-melani-eugenio-monti-colla/

 

“È ammirabile, ad esempio, il tenore Alberto Allegrezza a cui toccano i personaggi più buffi, se non proprio grotteschi, come lo sciocco Tartaglia (che, appunto, tartaglia, dando adito a risultati equivoci che dovevano fare scompisciare il pubblico seicentesco, come le sempre scabrose rime con la parola sollazzo…) e Pasquella, moglie di Girello (definita nel libretto, senza giri di parole, “vecchiaccia porca” e assai illeggiadrita sulla scena dalle fattezze di Colombina, molto più garbate) sorta di parente della Arnalta monteverdiana. Allegrezza si inventa due voci diverse, entrambe timbrate ed espressive, con cui riesce a creare dialoghi di notevole forza teatrale senza scadere mai nel cachinno o nel macchiettistico. Non pago di ciò, prende anche parte all’orchestra suonando il flauto dolce.”

Daniele Gallieni, OperaClick http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/pisa-teatro-verdi-il-girello

 

“…il tenore Alberto Allegrezza ha divertito il pubblico nei panni di Tartaglia, il carceriere dell’opera. Rispettando la comicità tipica della Commedia dell’Arte è riuscito tuttavia ad elevare un personaggio che in passato è appartenuto all’ambiente popolare: tutto questo è stato possibile grazie alla sua bellissima voce e una scansione musicale che ha colpito gli spettatori, i quali hanno molto apprezzato la sua performance.”

Marika Pucci, Uni info news https://www.uninfonews.it/girello-jacopo-melani-le-sua-marionette-divertono-pubblico-del-verdi/

Luigi Rossi

Il palazzo incantato

Ruolo: vari

Sezione Aurea, dir. Luca Giardini, regia e ideazione Anagoor

Rimini, Teatro Galli, agosto 2013

 

“Alberto Allegrezza, per intenderci, è divenuto tenore nel tempo stesso in cui diveniva flautista, attore, scenografo, costumista e cultore di letteratura barocca, il tutto comprovato da una carriera che, se la si vuol vedere come un’idra, lancia fiamme alte e chiare da ogni testa. A Rimini gli sono state assegnate scene di Atlante («Tra tant’altri guerrieri, Orlando infine»), Ruggiero («Oh, come è breve l’ora» ed «Eh, dimmi, aura cortese»), Iroldo («Par che m’accenni il core») e Astolfo («Non tra’ fiori l’onor verace»). E se si è ammirata una voce risonante, ben timbrata e uniforme lungo tutta l’estensione, solida nell’emissione ma pronta alla modulazione, ancor più si è ammirata la differenza di colori assegnati a ogni personaggio, per non dire la dizione scolpita e l’accento sottile che non solo hanno dato pregnanza a ogni sillaba, ma anche hanno colto e scoccato lo schema accentuativo del verso (in recitativi infiniti e in arie a metro misto), le onomatopee e gli artifici retorici tutti della letteratura verbale e musicale secentesca.”

Francesco Lora, Il Corriere musicale http://www.ilcorrieremusicale.it/2013/08/19/rimini-ritorno-al-palazzo-incantato/

 

“Quando canta il tenore Alberto Allegrezza, si ritrova la commensurabilità tra il metro musicale e quello letterario, e tra la sfumata modulazione della frase melodica e la perita accentazione dei versi sciolti: ciò che agli orecchi dell’intenditore pareva un sogno irrealizzabile, e che qui è anzi stata condita con timbro di rara luminosità, emissione di rari naturalezza e agio, vocalizzazione di bella granitura.”

Francesco Lora, L’ape musicale  https://apemusicale.wordpress.com/2013/08/18/musiche-da-il-palagio-di-atlante-rimini-13-14082013/#more-533

Giovanni Paolo Colonna

La caduta di Gierusalemme

Ruolo: profeta Geremia

AuserMusici, dir. Carlo Ipata, regia Dagny Müller

Barga, Teatro dei Diffidenti, luglio 2013

 

“Chi più di tutti scolpisce nitidamente la parola è, giustamente, proprio il profeta Geremia, interpretato da uno specialista di pregio come Alberto Allegrezza con squillo, incisività, perfetta musicalità e aderenza scenica.”

Roberta Pedrotti, L’ape musicale https://www.apemusicale.it/joomla/recensioni/12-opera/17-2013-07-26-la-caduta-di-gierusalemme-barga-14072013

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